Ieri notte ti ho sognato
Con Ieri notte ti ho sognato si è voluto continuare la messa in discussione di alcuni canoni presenti nell’immagine video che ci è abitualmente proposta, ma in altri termini rispetto a Mare Rosso, Mare Blu e Mare Giallo.
In questo caso il contenuto visivo è facilmente riconducibile e circoscrivibile, anche grazie al suono dell’acqua presente in tutto il film, al mondo naturale. La presenza del glitch, tuttavia, lo porta in un’altra dimensione, non propriamente astratta, ma comunque “sfasata”.
Il dialogo tra le due persone, di cui non si vedono mai né i volti né le voci (ma immaginate soltanto grazie all’utilizzo dei sottotitoli) vuole acuire questa sensazione di “sfasatura”: essere in un posto e allo stesso tempo non abitarlo completamente, come succede quando si sogna.
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With Ieri notte ti ho sognato, the intention was to continue challenging certain conventions present in the video image typically presented to us, but in a different way compared to Mare Rosso, Mare Blu, and Mare Giallo.
In this case, the visual content is easily traceable and definable, also thanks to the sound of water present throughout the film, to the natural world. However, the presence of the glitch takes it into another dimension, not strictly abstract, but still “displaced.”
The dialogue between the two people, whose faces and voices are never seen nor heard (but only imagined through the use of subtitles), aims to intensify this feeling of "displacement": being in a place and at the same time not fully inhabiting it, as happens when one dreams.